Qui inseriremo quello che riterremo degno di nota relativo al mondo nel quale operiamo, con la promessa che i nostri commenti saranno sempre precisi, imparziali ma – se occorre – anche cattivi.
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A prescindere dalla modalità di comunicazione da parte del sito che ha pubblicato la notizia, assolutamente nulla di strano. La normativa è molto precisa: solamente se si ha l’autorizzazione, che deve sempre essere espressa, i dati personali possono essere trattati. Ricordo molto semplicemente che i trattamenti sono in realtà ventuno (21):
NRO | TIPO TRATTAMENTO |
1 | RACCOLTA |
2 | REGISTRAZIONE |
3 | ORGANIZZAZIONE |
4 | STRUTTURAZIONE |
5 | CONSERVAZIONE |
6 | ADATTAMENTO |
7 | MODIFICA |
8 | ESTRAZIONE |
9 | CONSULTAZIONE |
10 | USO |
11 | COMUNICAZIONE |
12 | TRASMISSIONE |
13 | DIFFUSIONE |
14 | MESSA A DISPOSIZIONE |
15 | RAFFRONTO |
16 | INTERCONNESSIONE |
17 | LIMITAZIONE |
18 | CANCELLAZIONE |
19 | DISTRUZIONE |
20 | DECISIONE SU TRATTAMENTO AUTOMATIZZATO |
21 | PROFILAZIONE |
Quindi, come mi sembra evidente, un trattamento senza autorizzazione esiste. Attenzione alle parole, l’ambito per il quale il GDPR non si applica è passato da personale a domestico, il che – sia in italiano sia giuridicamente, vuol dire che l’ambito è ancora più ristretto.